{"id":909,"date":"2012-03-21T00:42:49","date_gmt":"2012-03-21T00:42:49","guid":{"rendered":"http:\/\/www.storminabrain.it\/?p=909"},"modified":"2012-03-30T13:01:20","modified_gmt":"2012-03-30T13:01:20","slug":"border-community-showcase-viper-theatre-%c2%b7-firenze","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.storminabrain.it\/border-community-showcase-viper-theatre-%c2%b7-firenze\/","title":{"rendered":"Border Community showcase @ Viper Theatre \u00b7 Firenze"},"content":{"rendered":"Kate Wax \u00b7 Luke Abbott \u00b7 James Holden (dj-set)<\/strong>\r\n16 marzo 2012 @ Viper Theatre - Firenze (IT)\r\n\r\nSeratona targata Border Community, casa discografica fondata nel 2003 da James Holden e produttrice di nomi come di Nathan Fake, Extrawelt e Fairmont.\r\n\r\nDopo la solita infinita attesa targata Viper (poco allietata da un drink pagato la modica cifra di 7 euro), il concerto inizia con la signorina Kate Wax<\/strong>, ultima arrivata in casa Holden, appena uscita con il suo nuovo album Dust Collision, e nome a me completamente nuovo.\r\n\r\nSul palco in realt\u00e0 sono in due, lei, di tratti e vocalizzi estremamente Bj\u00f6rkiani, e lui, bassista-biondo-belloccio-abbastanza-inutile se non per la sua maglietta bianca che ad un certo punto serve da sfondo per una proiezione. La performance viaggia su sonorit\u00e0 scure ma molto cangianti, sulle quali naviga la voce da usignolo della signorina Kate, mentre una serie di giochi di luci illuminano le due figure immerse nel buio del palco.\r\nOra, detta cos\u00ec sembra quasi una roba brutta. In realt\u00e0 la performance \u00e8 piacevole, una sorta di cammino suggestivo abbastanza oscuro, scandito da bassi molto profondi e cadenzati e melodie elettro-minimal piuttosto viaggiose<\/em>. Si alternano momenti ritmati a pezzi pi\u00f9 melodici, distorsioni elettroniche a suoni analogici, creando una sorta di nebbia digitale nella quale \u00e8 facile perdersi. L'unico neo \u00e8 che, come gi\u00e0 detto, ho avutouna netta sensazione di gi\u00e0 sentito, e il ripetersi dell'accoppiata base veloce\/canto melodico alla fine rischia di diventare un p\u00f2 noiosa.\r\n\r\nLa nebbia creata da Kate Wax si dissolve istantaneamente all'ingresso di Luke Abbott<\/strong>, stranerd con tanto di occhialoni, techno-man che per fortuna non conosce solo la cassa dritta ma che come tutti i recenti personaggi del genere a volte soffre di loop estremamente lunghi. In ogni caso le sue sonorit\u00e0 sono mutevoli e spesso prismatiche, come degli arcobaleni che si muovono su un basso incalzante quanto basta.\r\n\r\nE alla fine, da sotto la consolle, spunta James Holden <\/strong>(no, comuqnue dal vivo non l'avevo mai visto, pensavo fosse pi\u00f9 figo, ecco, ma son quisquilie eh), atteso da tutti e soprattutto da coloro che ormai hanno scaldato le gambe. E anche se il suo \u00e8 \"solo\" un djset, il giovane Holden non vuole deludere: anche al mixer riesce a mostrare tutte le sue qualit\u00e0 creando una sorta di forte legame tra la sua nomina di artista e quella di dj. Il suo \u00e8 un crescendo, un alternarsi di ritmi geometrici e spezzettati. Si balla e lo si fa con gusto, mentre Holden spazia tra i generi e li assembla talmente bene da costruirci uno stile unico che, sviscerato, contiene neopop, techno, house, elettronica e drum\u2019n\u2019bass. Il tutto sembra costruito millimetricamente, non una sbavatura, non un pezzo fuori posto. Si, ok, calmi, stiamo comunque parlando di un dj set di elettronica, non del concerto della Filarmonica di Vienna, ma nel suo genere credo sia uno dei migliori che io abbia sentito. L'ultimo disco lo suona a luci accese, ma la gente continua a ballare. Usciamo stanchi e sudaticci, ma con la netta sensazione che ci sia del buon margine affinch\u00e8 l'etichetta del buon Holden porti davvero qualcosa di buono in un genere a volte abusato ma spesso anche maltrattato da chi dice che se non c'\u00e8 la chitarra non \u00e8 musica, facendo un p\u00f2 di tutta l'erba un fascio. L'unico rammarico \u00e8 che il merchandising era assente, e io avrei tanto desiderato una maglietta con su scritto \"The idiots are winning\".\r\n\r\nUn ringraziamento speciale va ai miei compagni di viaggio: Gaz, Marcello (che ringrazio anche per le foto), da di lui compagna Virginia e il di lei amico di cui non ricordo il nome (perdono).\r\n

Video<\/h3>\r\n