Ho passato una nottata d'inferno, con la febbre a più di 39. Adesso ho preso una tachipirina ed è un pò scesa. Mi sento come uno straccio per i piatti. La cosa più bella, è che alle 3 devo essere ad Arezzo per dare un esame. E ho la sensazione che non andrà bene... Ieri sera *lui* mi ha detto: "vorrei dirti qualcosa di bello e rassicurante"... poi si è girato di là e si è addormentato...
Disco Shock
L'unica affermazione che mi viene in mente per descrivere la mia serata di ieri è "non me ne capacito"...
Da piccola mia mamma non mi mandava in discoteca. Gli anni '90 sono stati gli anni delle maxidisco, della dance e della techno, delle droghe più che dell'alcool. Ma tutto quello che io sapevo delle discoteche, me lo raccontavano i miei compagni che ci andavano. Fino ai 18 anni ho avuto il coprofuoco presto. Se vogliamo escludere la festa organizzata dalla lega contro i tumori nel paese vicino al mio dove c'era anche una piccola balera, la mia prima volta in una vera discoteca, che io ricordi, è stata col mio fidanzato di allora, che faceva il dj. Per 4 mesi mi sono fatta un'overdose di discoteche. Poi di nuovo niente. Non mi interessavano più...
In discoteca ci sono tornata qualche anno dopo, in un piccolo locale vicino a dove abito. E i posti dove andiamo tutt'ora, sono piccoli e frequentati da gente per lo meno maggiorenne.
Dopo questa piccola premessa, passiamo al fatto. In una discoteca qui vicino, nella quale io ero orgogliosa di non aver mai messo piede, ieri sera c'era una serata con un dj a *suo* dire bravo. Non ero particolarmente convinta di volerci andare, ma visto che di alternative non ce n'erano... l'unica condizione che ho posto è stata che non avrei rinunciato al mio abbigliamento darkettone.
Appena entrati, lo sconforto... Un mega stanzone con luci dappertutto. In pista una massa informe di ragazzini con felpe firmate e il cappellino stretto sul cocuzzolo della testa. Pare vada di moda così. Gli unici maggiorenni presenti nel locale penso fossero i buttafuori. In pista quasi nessuno balla. In realtà sembra che quasi nessuno si diverta. I pochi che davvero si muovono sembrano scimmie dentro la gabbia di uno zoo, comprese le ragazze. Mi stupisce il ragazzino di forse 14 anni che indossa una maglietta nera con una croce celtica gigantesca stampata davanti.
Finalmente presi dalle risate e da un pò d'alcool ci buttiamo in pista. Alla fine la musica non è male anche se l'impianto fa veramente schifo. Mentre ballo mi si avvicina una ragazza che già da un pò mi osserva dai divanetti a bordo pista. Dall'alto della sua omologazione alla massa mi chiede: "Scusa, ma questo look come si chiama?". Fantastica. Le rispondo semplicemente che 'non si chiama' e lei se ne va. Non sapevo che un look si dovesse chiamare in qualche modo. Veramente non sapevo neanche di avere un look.
Ci prendiamo un altro drink. Torniamo in pista e per ballare un pò lo appoggio su un cubo. Vedo un tipo che si avvicina e ci passa sopra la mano, ma neanche ci faccio caso. Pensavo avesse sbagliato bicchiere. *lui* viene da me, prende il drink e me lo mostra in controluce dicendomi "guarda"... qualcosa effettivamente galleggia sul fondo del mio bicchiere... ma... ma... è una pasticca! Una chicca! Non ci potevo credere. Cose così forse neanche nei film. Me lo avevano raccontato da piccola, ma mi sa che non ci avevo neanche creduto...
Il drink in questione è stato girato a un emerito sconosciuto che è stato felicissimo del regalo. Che tristezza.
Ecco, questo è il racconto della mia serata. Devo dire che la nuova gioventù mi spaventa. Devo dire anche un'altra cosa... da piccola, giuro, odiavo mia madre perchè tutti potevano andare a ballare e io no. Ora che so cosa mi sono persa, grazie mamma!
Da piccola mia mamma non mi mandava in discoteca. Gli anni '90 sono stati gli anni delle maxidisco, della dance e della techno, delle droghe più che dell'alcool. Ma tutto quello che io sapevo delle discoteche, me lo raccontavano i miei compagni che ci andavano. Fino ai 18 anni ho avuto il coprofuoco presto. Se vogliamo escludere la festa organizzata dalla lega contro i tumori nel paese vicino al mio dove c'era anche una piccola balera, la mia prima volta in una vera discoteca, che io ricordi, è stata col mio fidanzato di allora, che faceva il dj. Per 4 mesi mi sono fatta un'overdose di discoteche. Poi di nuovo niente. Non mi interessavano più...
In discoteca ci sono tornata qualche anno dopo, in un piccolo locale vicino a dove abito. E i posti dove andiamo tutt'ora, sono piccoli e frequentati da gente per lo meno maggiorenne.
Dopo questa piccola premessa, passiamo al fatto. In una discoteca qui vicino, nella quale io ero orgogliosa di non aver mai messo piede, ieri sera c'era una serata con un dj a *suo* dire bravo. Non ero particolarmente convinta di volerci andare, ma visto che di alternative non ce n'erano... l'unica condizione che ho posto è stata che non avrei rinunciato al mio abbigliamento darkettone.
Appena entrati, lo sconforto... Un mega stanzone con luci dappertutto. In pista una massa informe di ragazzini con felpe firmate e il cappellino stretto sul cocuzzolo della testa. Pare vada di moda così. Gli unici maggiorenni presenti nel locale penso fossero i buttafuori. In pista quasi nessuno balla. In realtà sembra che quasi nessuno si diverta. I pochi che davvero si muovono sembrano scimmie dentro la gabbia di uno zoo, comprese le ragazze. Mi stupisce il ragazzino di forse 14 anni che indossa una maglietta nera con una croce celtica gigantesca stampata davanti.
Finalmente presi dalle risate e da un pò d'alcool ci buttiamo in pista. Alla fine la musica non è male anche se l'impianto fa veramente schifo. Mentre ballo mi si avvicina una ragazza che già da un pò mi osserva dai divanetti a bordo pista. Dall'alto della sua omologazione alla massa mi chiede: "Scusa, ma questo look come si chiama?". Fantastica. Le rispondo semplicemente che 'non si chiama' e lei se ne va. Non sapevo che un look si dovesse chiamare in qualche modo. Veramente non sapevo neanche di avere un look.
Ci prendiamo un altro drink. Torniamo in pista e per ballare un pò lo appoggio su un cubo. Vedo un tipo che si avvicina e ci passa sopra la mano, ma neanche ci faccio caso. Pensavo avesse sbagliato bicchiere. *lui* viene da me, prende il drink e me lo mostra in controluce dicendomi "guarda"... qualcosa effettivamente galleggia sul fondo del mio bicchiere... ma... ma... è una pasticca! Una chicca! Non ci potevo credere. Cose così forse neanche nei film. Me lo avevano raccontato da piccola, ma mi sa che non ci avevo neanche creduto...
Il drink in questione è stato girato a un emerito sconosciuto che è stato felicissimo del regalo. Che tristezza.
Ecco, questo è il racconto della mia serata. Devo dire che la nuova gioventù mi spaventa. Devo dire anche un'altra cosa... da piccola, giuro, odiavo mia madre perchè tutti potevano andare a ballare e io no. Ora che so cosa mi sono persa, grazie mamma!
That Place
Come faccio a dir*gli* che vorrei tanto andare in un posto che mi piace tanto, dove prima andavamo sempre, ma dove c'è quella persona che *lui* ora non vuole più assolitamente vedere? Come faccio a dir*gli* che non è per quella persona che voglio andarci -cioè, in realtà anche per quella, ma non per il motivo che pensa *lui*-, ma per la musica, e per il posto in sè, che tanto mi piace?
Thinking about…
Sabato sono rimasta fuori dal concerto di Donatella Rettore. Mondo di merda...
Di principio, odio il rosa
All'esame di Storia Medievale ho preso 28, e anche a quello di Letteratura Cristiana Antica
Di principio, odio il rosa
Il passo successivo del cioccolato bianco, è il Labello
Ho appena speso 75 euro in attrezzi da lavoro, ecchecazzo...
Devo studiare
Il problema non è il fare stronzare, è il perseverare nel fare stronzate
Bastard Angel
Bastard angel --- Spiritual front
[...]
A bastard angel will take me away from fat tummy of god
He will be the precise sniper that will center my weak chest
A bastard angel will lick my wound while your hands will
Leave me bleeding on the floor