Ci sono cose che proprio non sopporto. Una di queste è starmene qui, immersa nel nulla, aspettando la fine di questa giornata lunga un secolo, fumando sigarette una dietro l'altra.
Il posacenere è pieno, la scrivania incasinata. Sull'enciclopedia ci sono 20 euro per la benzina di domani. Dentro la mia testa mozziconi di pensieri, promesse che faccio a me stessa per smetterla di farmi del male. Sono stufa di parlare sempre di *lui* e delle cose che vanno male, e di non parlare mai di me e delle cose che vanno bene.
Concentrarmi sullo studio e sul lavoro. Trovare una scusa qualsiasi per uscire, qualcuno con cui parlare, un motivo qualsiasi per fare un sorriso. Smetterla di fissare il cellulare che tanto nessuno chiamerà per darmi la buonanotte.
Ciao! Sono in grosso ritardo per la buonanotte e non ti posso chiamare. Posso però giurarti che ti dedicherò un pensiero questa sera, dopo la mia serata al volontariato e prima di addormentarmi. Questo non risolverà nulla, ma lo farò comunque!
Un blog che leggevo ha chiuso, chi lo scriveva diceva di non vlere un blog triste. Il mio credo sia, fondamentalmente, un blog triste. E forse lo è o lo sarà il tuo.
Il tuo è un bel blog, perché è vero. Il tuo è un bellissimo post. Mi crea immagini e sentimenti, dentro.
Non posso fare nulla per te, credo.
Per quanto possa valere, non hai parlato di *lui*, ma di te. E hai detto anche una cosa che va bene: che vuoi comunque parlare di cose che vanno bene.
Grazie. E’ d’aiuto in questo momento sapere che qualcuno mi ‘ascolta’.
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