Di te e dei miei ormoni
I miei ormoni fanno sempre così. Mi passa il ciclo e dentro il mio corpo esplode un party di estrogeni in calore. Stanotte ho sognato una mistress. E me, inginocchiata sul letto, un completino rosso e nero, autoreggenti, le mani legate dietro la schiena. E lei che mi gira intorno parlandomi e studdicandomi con un piccolo vibratore nero. E io che devo stare ferma e in silenzio. Poi arrivano degli uomini. Lei gli dice che possono toccarmi e io non posso ribellarmi. Mi sveglio eccitata. Il mio corpo protende ancora verso quella sensazione di eccitazione e di impotenza.
A volte temo che le cose vadano davvero come non vorrei. Che la passione e la curiosità passino, che ci si abitui l'uno all'altro e il desiderio piano piano scemi. Ma pensavo che a noi non sarebbe mai successo. Che la passione fosse talmente tanta che non sarebbe mai potuto succedere. E invece sempre più spesso ho questa paura. E non voglio. No. Non che il sesso tra noi vada male. Solo che non è com'era, questo è un dato di fatto.
E lo so che questo mese ero io ad essere dormiente. Ma questo dannato mese per fortuna è finito, e io reinizio a sentirmi me stessa, ad avere padronanza del mio corpo, e dio solo sa il desiderio che ho di te. Di quel desiderio che avevi di me. Di quella brutalità e di quella passione. Di quella complicità, di quella voglia di scoprirsi. Di quella necessità di superare il limite. Amore ti prego sveglia l'orco, dai fuoco a quel vulcano di passione. Dimmi ogni cosa io possa fare affinchè si risvegli in te quell'urgenza di me. Dimmi che non eri così solo perchè io lo desideravo.
Ci sono scene, desideri, pensieri proibiti che sono corsi così tante volte nella mia testa che se chiudo gli occhi riesco a vederli come se fossero un film. Mi tornano alla mente cose che ho appreso e delle quali sento il desiderio. E so che tu puoi.
La tua lingua calda tra le mie labbra mentre le mani mi stuzzicano. Saliva che cola sul mento. Voglia di gridare. Gemiti. Le tue mani sulla mia pelle, dentro la maglietta. Un grido. Mi hai strizzato i capezzoli o stretto il monte di venere. “Brava..” Quel tono soddisfatto è per me. Mi stai dicendo che ho ubbidito come una brava slave. “Non godere..” Anche questo ordine e’ per me. Dolce e duro insieme. E’un ordine. E un ordine è dire che sei concentrato su di me. Sono concentrate su di me le tue voglie e le tue attenzioni. Movimenti. Gemiti trattenuti. “Apri gli occhi”. Mi stai negando l’istinto di chiudere gli occhi per aiutare la concentrazione. “Non godere”. Le mani che si stringono e i piedi puntati per lottare contro la voglia di serrare le gambe. “Non chiudere gli occhi”. Ci sono ricaduta di nuovo perché non riesco a frenare le sensazioni che hanno cominciato a correre. Ho bisogno di isolarmi per riuscire a lasciarmi andare. Le tue dita cercano di strapparmi un orgasmo quando mi ha ordinato di non farlo e i miei occhi fissi nei tuoi che ti implorano di concedermelo. La bocca serrata per non lasciarmi andare. “Puoi godere ora”. Gemiti tra dolore e piacere. Non posso obbedire immediatamente lo so perfettamente e questo mi fa star male. L’orgasmo l'ho ricacciato indietro ed ora fatico a farlo tornare fuori. “Ora! Non ho intenzione di attendere”. Un tono che mi mette urgenza. “Non chiudere gli occhi”. Orgasmo. "Brava cucciola". Mi abbracci. Mi dai un bacio dolce come il miele. "E adesso succhiamelo".
Il sesso è una delle poche cose che riesce ancora a provocarmi forti sensazioni. E tu sai farlo. Lo so che sai farlo. Ti prego amore mio, mio dolce amante, mio padrone. Torna ad essere il mio complice. Ordina, e otterrai. Portami oltre, scavalchiamo il confine. Sotto le tue dita, sotto i tuoi voluttuosi desideri, il mio corpo genera un corpo nuovo, una nuova donna, inebriata dal piacere e dagli spasmi che mi travolgono in ondate immense, tempestose, micidiali.