Cose felici che voglio ricordarmi di mio nonno:
I racconti di quando faceva le corse in auto e i racconti di quando era un giovane balilla, le radiocronache che faceva mentre mi portava alle scuole elementari con il 'rettilineo antistante l'asilo' e 'curva e controcurva', i canti un pò sguaiati quando era un pò alticcio ai pranzi di natale, ogni santa volta che è venuto a ripescarmi perchè avevo perso l'autobus / il treno / ero rimasta ferma col motorino o con la macchina, il sorriso che aveva sempre stampato sul viso, i racconti di quando faceva il rappresentate, le casse delle penne 'Bonomelli' (penso ce ne siano ancora un paio di scatoloni in garage), il giorno che ho trovato la sua dentiera in bagno e mi sono messa a strillare, l'orgoglio che aveva per me e per il mio lavoro, le decine di giornali che ha comprato per farmi vincere il concorso delle vetrine, tutte le persone che ha aiutato tramite il centro anziani, il suo buonumore, i trucchi che mi spiegava per tenersi buone le persone utili, il bene che ha sempre voluto a mia nonna, il suo amore per la bicicletta e le girate che facevamo insieme d'estate, il pezzettino di formaggio (anzi, di cacio) che mi portava ogni sera prima di cena, la volta che abbiamo fatto il conto dei kilometri che aveva fatto lavorando ed è venuto fuori che poteva essere andato sulla luna due volte, l'allegria che trasmetteva alla gente, il suo saperci fare con tutti, i "carissimo/a" quando rispondeva al telefono e non si ricordava il nome, il suo essere stato in grado di tenere unita la famiglia e di crescere due figli meravigliosi, e tante, tante altre cose. Felici però.
"L’uomo mortale, non ha che questo d’immortale: Il ricordo che porta e il ricordo che lascia." l’ho sempre pensata cosi’. 🙂
Pings a questo post