The Untold

Di quando Machu Picchu non sta in Perù

Postato il 13 Dicembre 2015 in The Untold

Ho sognato quest'uomo, biondo, sulla quarantina, un fisco magro, non particolarmente atletico. Non ricordo se all'inizio del sogno era nudo, ma stava lì, seduto su un pontile sul mare, circondato da ragazze giovani e dal tipico viso francese, una sorta di harem della felicità e del vizio.

Dicevo che non ricordo se all'inizio del sogno fosse nudo, ma a un certo punto lo era, e, in mezzo alle gambe, aveva questo enorme, gigantesco pene, larghissimo alla base per poi finire con una piccola punta rossa. Un Machu Picchu dei cazzi. 

E ricordo che il mio unico e solo pensiero da quando l'avevo visto era il desiderio di succhiarglielo. E così a un certo punto mi avvicino, non ricordo cosa gli dico, poi prendo tra le mani quel suo enorme arnese e comincio a leccarne la punta, cercando piano piano di spingere le mie labbra sempre più giù, scalando al contrario quella montagna. Lui inizia a toccarmi, ma non fino a farmi venire.

Cut, cambio scena. Siamo in un bar, un bar in legno con cuscini ovunque. Le ragazze sono tutte lì e lui le incita a bere strani intrugli superalcolici. Mi avvicino a lui e gli faccio presente che io gliel'ho succhiato, ma che io ancora non sono venuta. Lui è sdraiato su un letto adesso e io seduta sul suo ventre. Ha le mani sotto la testa e mi guarda beffardo. "Vorresti cavalcarmi?" mi chiede. Annuisco. "Allora dovrai chiedere il permesso al mio cazzo..". E' quello che faccio, sentendo in me tutta l'umiliazione di un gesto simile.

Poi salgo su di lui e lentamente faccio scivolare il suo enorme cazzo tra le gambe. Lui mi guarda soddisfatto. Mentre comincio a muovermi su di lui lo sento dire "vediamo se hai anche i capezzoli sensibili..". A quelle parole i miei capezzoli diventano turgidi e duri. Lui li accarezza, io chiudo gli occhi per il piacere e le mie gambe cominciano a tremare. Ridacchia "Ohoho.. Ma allora sei davvero una sala giochi!".

Io continuo a cavalcarlo e lui a toccarmi finché non esplodo in un orgasmo. "Avresti dovuto chiedere il permesso", dice lui, "ma dato che é la prima volta ti perdono". Le mie gambe tremano. "Mi piace questa cosa che tremi", mi dice. Ho gli occhi lucidi. "Ti ho fatto male?" mi chiede quasi beffardo. Io scuoto la testa. "Allora sono... Lacrime di gioia?!" Annuisco. "Veni qui" mi dice mentre mi stringe a sé, mi abbraccia e mi bacia dolcemente "Allora sei davvero una bambina speciale". Mi prende la testa tra le mani, mi guarda teneramente "E adesso muovi quel culo prima che mi si ammosci il cazzo". 

Un disegno che ho fatto al computer mentre trascrivevo il sogno sul mio diario

comments: 0 » tags:
The Untold

Dei ti prego

Postato il 11 Aprile 2014 in The Untold
Ho voglia di te. Corro forsennata verso immagini già viste, desideri nascosti celati in qualche squallido porno da 10 minuti con donne legate e dilaniate dal desiderio. No, stavolta niente fruste. Ho voglia di pelle ma che sia la tua. Ho voglia delle tue mani sopra di me e dentro di me. Sui miei capezzoli che si inturgidiscono mentre il mio sesso freme in impaziente attesa. Della tua barba ispida che mi sfiora la pelle mentre, sdraiato su di me, stringi i miei seni e li baci, e li tocchi, e li mordi. E poi, ti sdrai accanto a me, mi accarezzi, la tua mano scende, mi accarezza l'interno delle cosce mentre celi un sorriso dietro i baffi. Lo sai che muoio di te. Mi sfiori piano, io tendo la mano verso il tuo cazzo stretto nei pantaloni. Mi accarezzi le labbra, e non quelle della bocca. Mi bagno e mi sciolgo di te. Inizi a toccarmi più forte, io sussurro, tremo, strozzo in gola parole che non riesco a dire. Infili le tue dita dentro di me. Per tanto tempo ho creduto che non lo facessi perché non sapevi farlo ma no, non è vero, l'hai fatto una volta sul divano e io credevo di morire. Le muovi piano, poi veloce, esci e rientri e di nuovo sul clitoride. Stringo i tuoi pantaloni e non vedo altro che te che mi cavalchi. Ma no, vuoi aspettare ancora un po'. Vuoi che io sia così eccitata da venire quasi nel momento in cui me lo metterai dentro per scoparmi. Io tremo e tu ridi. Spalanco le gambe per averne ancora, in completa balia dei sensi e di te. Ho voglia di sentirmi così, morire di te. Una volta ti piaceva. E allora, ti prego, toccami.
comments: 0 »
The Untold

Di te e dei miei ormoni

Postato il 14 Aprile 2012 in The Untold
I miei ormoni fanno sempre così. Mi passa il ciclo e dentro il mio corpo esplode un party di estrogeni in calore. Stanotte ho sognato una mistress. E me, inginocchiata sul letto, un completino rosso e nero, autoreggenti, le mani legate dietro la schiena. E lei che mi gira intorno parlandomi e studdicandomi con un piccolo vibratore nero. E io che devo stare ferma e in silenzio. Poi arrivano degli uomini. Lei gli dice che possono toccarmi e io non posso ribellarmi. Mi sveglio eccitata. Il mio corpo protende ancora verso quella sensazione di eccitazione e di impotenza. A volte temo che le cose vadano davvero come non vorrei. Che la passione e la curiosità passino, che ci si abitui l'uno all'altro e il desiderio piano piano scemi. Ma pensavo che a noi non sarebbe mai successo. Che la passione fosse talmente tanta che non sarebbe mai potuto succedere. E invece sempre più spesso ho questa paura. E non voglio. No. Non che il sesso tra noi vada male. Solo che non è com'era, questo è un dato di fatto. E lo so che questo mese ero io ad essere dormiente. Ma questo dannato mese per fortuna è finito, e io reinizio a sentirmi me stessa, ad avere padronanza del mio corpo, e dio solo sa il desiderio che ho di te. Di quel desiderio che avevi di me. Di quella brutalità e di quella passione. Di quella complicità, di quella voglia di scoprirsi. Di quella necessità di superare il limite. Amore ti prego sveglia l'orco, dai fuoco a quel vulcano di passione. Dimmi ogni cosa io possa fare affinchè si risvegli in te quell'urgenza di me. Dimmi che non eri così solo perchè io lo desideravo. Ci sono scene, desideri, pensieri proibiti che sono corsi così tante volte nella mia testa che se chiudo gli occhi riesco a vederli come se fossero un film. Mi tornano alla mente cose che ho appreso e delle quali sento il desiderio. E so che tu puoi. La tua lingua calda tra le mie labbra mentre le mani mi stuzzicano. Saliva che cola sul mento. Voglia di gridare. Gemiti.  Le tue mani sulla mia pelle, dentro la maglietta. Un grido. Mi hai strizzato i capezzoli o stretto il monte di venere. “Brava..” Quel tono soddisfatto è per me. Mi stai dicendo che ho ubbidito come una brava slave. “Non godere..” Anche questo ordine e’ per me. Dolce e duro insieme. E’un ordine. E un ordine è dire che sei concentrato su di me. Sono concentrate su di me le tue voglie e le tue attenzioni. Movimenti. Gemiti trattenuti. “Apri gli occhi”. Mi stai negando l’istinto di chiudere gli occhi per aiutare la concentrazione. “Non godere”. Le mani che si stringono e i piedi puntati per lottare contro la voglia di serrare le gambe. “Non chiudere gli occhi”. Ci sono ricaduta di nuovo perché non riesco a frenare le sensazioni che hanno cominciato a correre. Ho bisogno di isolarmi per riuscire a lasciarmi andare. Le tue dita cercano di strapparmi un orgasmo quando mi ha ordinato di non farlo e i miei occhi fissi nei tuoi che ti implorano di concedermelo. La bocca serrata per non lasciarmi andare. “Puoi godere ora”. Gemiti tra dolore e piacere. Non posso obbedire immediatamente lo so perfettamente e questo mi fa star male. L’orgasmo l'ho ricacciato indietro ed ora fatico a farlo tornare fuori. “Ora! Non ho intenzione di attendere”. Un tono che mi mette urgenza. “Non chiudere gli occhi”. Orgasmo. "Brava cucciola". Mi abbracci. Mi dai un bacio dolce come il miele. "E adesso succhiamelo". Il sesso è una delle poche cose che riesce ancora a provocarmi forti sensazioni. E tu sai farlo. Lo so che sai farlo. Ti prego amore mio, mio dolce amante, mio padrone. Torna ad essere il mio complice. Ordina, e otterrai. Portami oltre, scavalchiamo il confine.  Sotto le tue dita, sotto i tuoi voluttuosi desideri, il mio  corpo  genera un corpo nuovo,  una nuova donna, inebriata dal piacere e dagli spasmi che mi travolgono in ondate immense, tempestose, micidiali.
comments: 0 »
The Untold

Dei Superuomini

Postato il 29 Ottobre 2009 in The Untold
Di nuovo lì, di nuovo ad espettare che tutti se ne siano andati. Mi è successo anche in passato, con altri uomini. Nella mia vita precedente devo essere stata qualcuno che voleva tutto e subito. Mi lancia qualche occhiata ogni tanto che mi muove gli ormoni come un mare in tempesta. Stasera non vuole solo me, vorrebbe anche la mia amica che è lì per tenermi calma e per aiutarmi ad aspettare, ma lei ha detto no. A me lei non dispiace affatto, ma siamo amiche da tanto tempo e la capisco... Poi lo raggiungo nel solito posto. Lui mi bacia, e lo tira fuori. La scena la conosco e quella sua faccia a schiaffi che mi guarda dritto negli occhi mi fa sciogliere. Scendo e glielo succhio... Lui mi infila la mano nelle mutande... La mia figa è depilata di fresco, e totalmente bagnata... Mi penetra con le dita, poi mi dice "girati", mentre continua a penetrarmi e a toccarmi il clitoride... "Se continui così sarà difficile che io mi giri"... Sfila la mano, lo stronzo, e io mi giro... Me lo mette dentro... La cosa buffa di lui è che l'ultima cosa che ti aspetti è che ti chieda il permesso per fare le cose... e incece lo fa sempre, e questa cosa mi fa tenerezza... Il suo cazzo è dritto e mi penetra da dietro... Mi piace troppo... "Ti posso venire dentro?" "Non è il caso" "In bocca?" "In bocca si" "Allora girati".. Mi giro, e continuo a succhiarglielo... In un attimo mi riempie la bocca del suo caldo seme... "Ma che figa c'hai?"... Non lo so... so solo che sono di nuovo qui con le gambe che tremano e che anche stasera me ne tornerò a casa con la voglia che mi divora... "Fare la crocerossina è un gioco che mi diverte fino a un certo punto"... Lui ride. Non c'è niente da ridere. Sono convinta che gli piaccia quasto giochino masochista, che sappia che così mi tiene in pugno ben bene... La prossima volta, giuro, glielo dico... 'o tutto o niente, caro il mio Superuomo'...
comments: 1 »
The Untold

Della voglia e dei baci

Postato il 27 Ottobre 2009 in The Untold
Sono fuori a fumare una sigaretta con un amico… lui passa un paio di volte senza neanche guardarmi… “non salutare… niente, non saluta”.. Nessuna risposta. Più tardi sono ancora fuori, e ancora a fumare una sigaretta, stavolta da sola, seduta sullo scalino del soppalco. “Allora, ti devo salutare o no?” “Eh, se mi saluti son contenta, sennò pazienza… Ma basta un ciao eh…” Si avvicina, si guarda intorno, e mi dà un bacio. Sento un fremito. E’ stato molto dolce, cosa strana, ma anche molto eccitante… “Mi si drizza solo a vederti..” “Eh, ora mi sembra eccessivo…” Si guarda di nuovo intorno, mi si avvicina, lo tira fuori… Lo prendo in bocca. Lui mi guarda “…ma che pompini fai?”. Dentro di me sorrido, e sento che la mia figa inizia già a bagnarsi… “Ma te lo faresti con me e un altro?” “Si” “Ti vorrei vedere come stai nel mezzo” Sorrido di nuovo “nel mezzo è la mia posizione preferita”… Torno dentro a chiacchierare. E’ abbastanza tardi, e la gente inizia ad andarsene, finalmente… Lui mi guarda, poi mi fa un cenno con la testa e scendiamo giù. Giù c’è il magazzino, e all’ultimo piano in fondo i motori e i succhi di frutta. C’è anche un succo di frutta alla banana. Fa un gran caldo. Mi offre una riga di coca, io rifiuto. “Ti scoccia se…” “No no”. Poi mi prende, mi bacia, si slaccia i pantaloni… “Piano, piano… Prima mi aspetto una cosa da te…” lui mi guarda e sorride “una parola che inizia con scu e finisce con sa…” “Scusa” dice ad alta voce guardandomi negli occhi. Non pensavo che gli sarebbe uscito così facile, conoscendo il tipo… “Ecco, ora va meglio”… Glielo succhio. Adoro il suo cazzo perché basta che io ci appoggi le labbra che già è dritto e duro, ed è grosso, lungo, non lunghissimo, ma abbastanza da sentirmi soffocare ogni volta che lui mi spinge la testa fino in fondo. Lui non vuole che usi le mani quando gli faccio i pompini, e me le sposta quando mi capita di farlo, così sto attenta ad appoggiarle sull’osso del bacino. Lui mi alza la maglietta e mi tocca il seno, io mi slaccio la cintura e la lascio cadere per terra… poi mi gira, mi appoggia con le mani sugli stipiti della porta.. “Te lo posso mettere dentro?”… Non dico nulla, ma mi piego in avanti, lasciandogli intuire la risposta… “Ecco, ti voglio talmente tanto che adesso non mi si drizza”… Sorrido… Lui mi tocca, sento le sue mani dappertutto, fuori, dentro… spinge forte le sue dita nella mia figa che è sempre più bagnata. Mi giro, lo bacio “ho aspettato sei mesi, posso aspettare sei mesi e uno…” Sorride anche lui… Torniamo su… Me ne torno a casa con la voglia che mi divora… E’ una tortura che col tempo ho imparato ad accettare, ma che ogni volta diventa sempre più tremenda…
comments: 0 »
Pagina 1 di 41234
-->